La Biografia

Un principio di tubercolosi lo obbliga ad un periodo di riposo, ma appena è guarito riparte: Danimarca, Norvegia, Svezia e Capo Nord. Nel 1953 partecipa a una spedizione scientifica in Africa, con l'Università di Roma, dipartimento di Zoologia. Il gruppo ricerca le tracce di un continente scomparso, il Lemuria, e di un pesce preistorico, il Coelacanthus. Nel corso della spedizione, che dura quasi un anno, trova il modo di scalare il Kilimangiaro, senza attrezzature particolari. Ricorderà per sempre la grande fatica nelle gambe e nel respiro per arrivare in cima, e i tanti articoli apparsi sui giornali italiani. È il Natale del 1954.
Questo viaggio rappresenta la realizzazione di un desiderio a lungo accarezzato e allo stesso tempo l'inizio della sua attività di giornalista e fotografo.

Dal 1958 a stargli accanto c'è Consuelo, sua moglie. Il viaggio di nozze sarà, per entrambi, la scoperta dell'Asia e si prolungherà per nove mesi, seguendo la fuga dal Tibet del Dalai Lama, che Nievo documenta con precisi servizi giornalistici e televisivi, anche sui luoghi che attraversa.

Quelli che seguono sono anni intensi, con un gruppo di amici fonda il WWF Italia, e assieme ai viaggi, ai documentari, ai reportage e alla fotografia arriva il cinema. Dapprima è organizzatore generale per la Rizzoli film, poi nel 1966 è dietro la macchina da presa per realizzare un suo film che esce l'anno dopo, Mal d'Africa. Il docufilm denuncia i mali di un continente in crisi profonda d'identità, tra lotte e guerriglie, e fotografa la fine di una colonizzazione che ne ha sconvolto profondamente storia e cultura.

Giornalismo, fotografia, cinema: tanti linguaggi diversi per raccontare la realtà, in cui creatività e fantasia hanno spazio ma non quanto Nievo vorrebbe, gli manca l'ampio respiro della scrittura narrativa. È da questa che finora si è tenuto lontano, non è facile cimentarsi con sei scrittori famosi in famiglia. L'ultimo poi, Ippolito Nievo, ha un alone speciale di eroe romantico.

Alla fine il desiderio di scrivere prevale, Nievo decide di incominciare raccontando proprio la fine misteriosa del prozio Ippolito. È il 5 marzo 1961, al castello di Colloredo di Montalbano è in corso una manifestazione per ricordare il centenario della scomparsa di Ippolito, le Poste Italiane hanno emesso un francobollo con annullo speciale per la giornata. Durante un'intervista Nievo viene abbagliato da un flash, il berrettino rosso da guerra che, nel francobollo commemorativo, appare vicino a Ippolito sembra diventato un cuore che pulsa. Quasi un richiamo dell'avo perché la storia misteriosa della sua morte sia conosciuta. O almeno così appare a Nievo.

Dopo dieci anni di ricerche in tutti i campi, esce nel 1974 Il prato in fondo al mare (Arnoldo Mondadori Editore) che cerca di svelare quella fine misteriosa. È il primo libro di Stanislao Nievo che inaugura un nuovo tipo di narrazione, in cui ricerca rigorosa e creatività dell'autore si intrecciano a formare un racconto avvincente. L'opera vince il Premio Campiello (1975) e il Premio Comisso.
A questo libro ne seguiranno diversi altri, anche di poesia e saggistica. L'ultimo, uscito postumo ma da lui visto in bozza, è Canto di Pietra - Canto de Piedra (Casa Editrica La Serenissima, 2006), silloge poetica dedicata a Roma, in versione italiano - spagnolo. (Per approfondimenti, clicca su "lo scrittore")

Il 1992 è ancora un anno importante, Stanislao Nievo con la famiglia dà vita a una Fondazione, intitolata al prozio Ippolito, per promuovere e salvaguardare il Castello di Colloredo di Monte Albano - gravemente danneggiato e in parte distrutto dal terremoto del 1976 - attraverso l'opera e la figura di Ippolito che vi ha abitato e ne ha tratto ispirazione per le sue opere, in particolare per la più famosa, Le Confessioni d'un Italiano. Poi la stessa idea viene trasferita anche ad altri luoghi, resi immortali dal racconto o dai versi di un autore importante. Nascono così I Parchi Letterari, un modo nuovo di fare economia promuovendo il paesaggio culturale dell'Italia.
E per conoscere questo paesaggio Nievo immagina un Viaggio Sentimentale: il visitatore, guidato da un cantastorie, ha modo di approfondire, piacevolmente, la storia e la cultura di tante località italiane. I marchi registrati dei Parchi Letterari, che in questi anni hanno salvaguardato l'originalità dell'idea, sono stati ceduti a luglio 2009.

Gli ultimi anni dello scrittore lo vedono ancora impegnato nei viaggi, Cina e Sud Africa, nei progetti per il restauro e il riutilizzo culturale dell'Ala Nievo del Castello di Colloredo di Montalbano, alla presidenza del Premio Internazionale di Architettura alla Committenza Dedalo Minosse, e nella letteratura: l'ultimo libro in prosa - scritto insieme a Enzo Pennetta- parla di S.Giovanni e dell'Apocalisse. Si spegne a Roma il 13 luglio 2006.
" Addio uomini dal cuore di città / la foresta si lancia nella mente / e torno felice / laggiù.../"
( Stanislao Nievo Barca Solare Ed. Rubettino)

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